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Legenda
Il pittore prese come modelli del quadro, preparato da numerosi studi e bozzetti, gli abitanti di Volpedo, piccolo paese in provincia di Alessandria. La scena stessa è ambientata in una piazza del paese.
La schiera di lavoratori avanza a passo deciso verso la luce in primo piano, lasciandosi il tramonto alle spalle, evocando il «sole dell’avvenire» di giustizia verso il quale i lavoratori tendono.
Camminando fianco a fianco i lavoratori esprimono la loro compattezza, che diviene una forza poderosa nella comune lotta contro l’oppressione e la miseria.
I lavoratori avanzano discutendo animatamente, convinti delle loro rivendicazioni. La forza della classe operaia nasce anche dalle decisioni prese democraticamente, dopo un libero confronto fra eguali.
La donna ha le fattezze di Teresa Bidoni, moglie dell’artista, ma rappresenta simbolicamente le donne proletarie, che ebbero un ruolo nelle lotte dei lavoratori, condividendo le fatiche e le speranze degli uomini. Il bambino seminudo in braccio alla madre che avanza in primo piano sembra esprimere le speranze e le promesse di un futuro migliore per la nuova generazione.
Per la figura centrale del quadro, il pittore utilizzò come modello Giovanni Zarri, un muratore di Volpedo, che posò per un periodo di circa dodici giorni.
Il gesto del giovane che scopre i palmi delle mani sembra manifestare la necessità della protesta, rivelando al tempo stesso la sincerità, la semplicità, l’immediatezza della reazione di chi vuol dichiarare che non resta altro da fare.